PET in Europa: il percorso verso la circolarità

La plastica PET può essere parte della soluzione per realizzare un’economia circolare per gli imballaggi in Europa?

La raccolta del 90% delle bottiglie di plastica PET da riciclare in Europa entro il 2029 è a portata di mano. Siamo già al 75%. Ma non possiamo fermarci qui. Non lo faremo. La nostra missione è che ogni bottiglia in PET in Europa venga raccolta per essere riciclata o riutilizzata. Richiederà uno sforzo collettivo e multilaterale. Ecco come possiamo farlo.

Il packaging svolge un ruolo fondamentale come facilitatore dell’economia circolare.

Il regolamento UE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (PPWR) richiede che i materiali di imballaggio del futuro siano circolari fin dalla progettazione, riciclabili e riutilizzabili. Trovare un equilibrio tra questi criteri e la necessità che i materiali siano economicamente sostenibili, efficienti dal punto di vista energetico e pratici per i consumatori è essenziale per realizzare un’economia circolare.

Con la plastica PET non serve fare alcun compromesso tra circolarità, praticità e costi. Non tutta la plastica è uguale e i materiali di imballaggio completamente riciclabili e riutilizzabili come il PET devono essere riconosciuti come parte della soluzione per ridurre il problema dei  rifiuti in Europa: In questo caso i rifiuti diventano nuove risorse.

Alcuni sostengono che la plastica non può far parte di questa economia circolare e dovrebbe essere sostituita con altri materiali come carta, vetro o alluminio. Tuttavia, è sempre più chiaro che i materiali da imballaggio circolari e a basso consumo energetico come il PET dovrebbero essere trattati come parte della soluzione.

Quando si valuta l’impronta ambientale di un materiale, l’approccio del ciclo di vita produce i risultati più affidabili. Il PET offre chiari vantaggi rispetto alle alternative di imballaggio come vetro e alluminio. Mentre il PET fonde a circa 260 ℃, il vetro richiede una temperatura di 1600 ℃ e l’alluminio fonde a oltre 660 ℃, rendendo il PET l’opzione a minor consumo energetico. Inoltre, il PET pesa 10 volte meno del vetro, facilitando notevolmente il trasporto e generando meno emissioni di CO2.

Le emissioni associate al processo di produzione e trasporto devono essere prese in considerazione quando si confrontano le performances ambientali di un dato materiale

E’ chiaro che sia necessario lavorare ancora per garantire che i materiali riciclabili come la plastica PET non finiscano nel nostro ambiente.

Quasi un caso unico tra le materie plastiche, il PET è progettato per il riciclo  e viene riciclato su larga scala in tutta Europa. Nel 2022, il 75% delle bottiglie in PET in Europa è stato selezionato per il riciclo (ICIS,2024) rispetto al 64% nel 2020. In alcuni paesi come la Germania, è già stato raggiunto oltre il 90% di raccolta. (ICIS, 2024)

I materiali di imballaggio completamente riciclabili e riutilizzabili come il PET devono essere riconosciuti come parte della soluzione per eliminare i rifiuti in Europa.

Plastica PET: parte della soluzione per eliminare i rifiuti in Europa

Esistono due percorsi efficaci per chiudere il ciclo degli imballaggi in plastica PET: riciclaggio e riutilizzo.

Raccolta differenziata

Nonostante la diffusione di una crescente quantità di disinformazione riguardo alla sua efficacia, il riciclo rimane il principale fattore abilitante della circolarità per gli imballaggi. Il riciclo è anche fondamentale per un mercato sano del PET riciclato, essenziale affinché gli Stati membri raggiungano l’obiettivo dell’UE per il 2030 del 30% di contenuto riciclato per le bottiglie per bevande, stabilito dal PPWR. Attualmente, il tasso di contenuto riciclato delle bottiglie in PET in tutta Europa è del 24% (ICIS, 2024).

Esistono due modi efficaci per aumentare i tassi di raccolta in tutta l’UE:

  1. Sistemi di deposito cauzionale (DRS) per le bottiglie in PET
  2. A marzo 2024, gli schemi DRS sono stati implementati in 15 paesi dell’UE, coprendo quasi 170 milioni di cittadini. La Germania ha il sistema di deposito cauzionale più grande e più performante al mondo, raggiungendo un tasso di restituzione record del 95% sulle bottiglie di plastica PET (ICIS, 2024). Altri paesi dell’UE con DRS includono Svezia, Irlanda, Ungheria, Romania e Slovacchia. Il DRS sarà introdotto in Austria, Cipro, Polonia, Repubblica Ceca e Portogallo nel 2025.

    Nel 2022, il 30% dei volumi di raccolta di bottiglie in PET in Europa è stato ottenuto tramite DRS (ICIS, 2024), a dimostrazione della sua crescente importanza nel favorire la raccolta e prevenire inutili sprechi.

  3. Schemi di raccolta differenziata per le bottiglie in PET
  4. Gli schemi di raccolta differenziata per il PET possono essere altrettanto efficaci rispetto agli schemi DRS. In Italia, ad esempio, oltre il 60% delle bottiglie in PET viene raccolto per il riciclo senza un sistema DRS (ICIS, 2024). Questo grazie al suo sistema uniforme di raccolta differenziata  tramite i consorzi EPR (Corepla e Coripet) nell’ambito della normale raccolta dei rifiuti urbani. L’elevato tasso di raccolta dell’Italia (oltre 1,4 milioni MT di prodotti raccolti) ha portato anche a una più ampia disponibilità di materiali riciclati, necessaria per aumentare la quantità di contenuto riciclato nei nostri imballaggi.

    Il DRS e gli schemi di raccolta differenziata rappresentano il modo migliore per incrementare i tassi di raccolta. Germania e Italia hanno approcci diversi alla raccolta del PET, ma sono entrambi efficaci grazie a investimenti significativi in ​​moderni impianti di selezione e riciclaggio che producono bottiglie in PET adatte agli alimenti per i loro mercati. Gli investimenti in moderni centri di selezione  e impianti di riciclo  sono fondamentali per prevenire la perdita di rifiuti  e aumentare la quantità di contenuto riciclato nelle bottiglie in PET.

    Nonostante gli sviluppi positivi riguardanti l’adozione del DRS e la crescita delle raccolte differenziate, manca ancora  una forte attenzione delle istituzioni relativa a normative adeguate e supporto agli investimenti nel settore della gestione dei rifiuti. I governi europei non sono stati in grado di dare priorità a questo settore nei loro piani di bilancio. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi della PPWR, è necessario un significativo sforzo collettivo da parte dell’industria, dei governi, dei marchi e dei consumatori per migliorare i tassi di raccolta.

Riutilizzare

Il secondo percorso per chiudere il ciclo è il riutilizzo. Il PPWR chiarisce la necessità che i materiali di imballaggio offrano opzioni di riutilizzo sicure, sostenibili ed economicamente valide.

La buona notizia è che gli imballaggi in PET riutilizzabili sono già una realtà. Le bottiglie in PET riutilizzabili sono più spesse delle normali bottiglie in PET e si possono già trovare nei supermercati in Germania e Austria. Rispetto alle bottiglie di vetro riutilizzabili, le bottiglie in PET riutilizzabili sono circa 8,5 volte più leggere (65 g contro 551 g), rendendole un materiale a minore intensità di carbonio durante il suo ciclo di vita. Inoltre, le bottiglie in PET non corrono il rischio di rompersi durante il trasporto necessario ai sistemi di riutilizzo.

I consumatori possono riconsegnare le  bottiglie di acqua minerale in PET riutilizzabili fuori ai supermercati per la raccolta e riscuotere un il deposito precedentemente versato, analogamente a un DRS. Una volta raccolte, le bottiglie in PET vengono sottoposte ad un accurato processo di pulizia prima di essere riempite e restituite ai supermercati nella stessa bottiglia. Tutto questo è possibile grazie alla struttura chimica  del PET e al disegno della bottiglia  del materiale, che ne facilita la pulizia e il riempimento da parte dei produttori. Queste bottiglie in PET possono essere riutilizzate fino a 25 volte prima di essere riciclate in nuovi prodotti. Si tratta quindi  di un’economia circolare a circuito chiuso per gli imballaggi in PET

Cosa sta facendo l’industria per ridurre gli sprechi?

Oltre agli sforzi di raccolta e riutilizzo, l’industria del PET sta anche lavorando per ridurre il consumo complessivo di PET vergine. Si stima che il volume di PET riciclato (rPET) utilizzato per la produzione di bottiglie sia aumentato del 50% tra il 2020 e il 2022, con alcuni produttori che già commercializzano bottiglie realizzate interamente con rPET al 100% (ICIS, 2024).

I produttori stanno investendo anche in soluzioni progettuali per migliorare la circolarità del PET. Stanno infatti  esplorando adesivi per etichette che si dissolvono in acqua fredda, bottiglie senza etichetta, confezioni monomateriale con bottiglia e tappo anch’essi in PET, filigrana digitale e l’impiego dell’intelligenza artificiale per la raccolta differenziata dei rifiuti (ICIS, 2024). Un’altra area di interesse è l’ottimizzazione del peso: le tecniche di alleggerimento, soprattutto nei colli di bottiglia, hanno mostrato riduzioni di peso impressionanti tra il 16% e il 52% (ICIS, 2024).

Si stanno facendo progressi anche nel settore del riciclo. I produttori di macchinari stanno investendo molto in ricerca e sviluppo per migliorare le infrastrutture di riciclo, ad esempio integrando granulatori nelle linee di riciclaggio del PET, che stanno migliorando l’efficienza del passaggio da bottiglia a granulo.

“Un materiale da imballaggio circolare, sicuro e conveniente”

I materiali da imballaggio di domani dovranno soddisfare molti requisiti. La politica dell’UE dovrebbe sostenere materiali circolari fin dalla progettazione, facilmente riciclabili e riutilizzabili, sicuri, efficienti dal punto di vista energetico e convenienti da usare. La plastica PET soddisfa tutte le esigenze. Incoraggiamo i legislatori europei a sostenere i produttori europei di PET impegnati anche nel riciclo chimico, e a promuovere una domanda crescente  per i materiali riciclati e riutilizzabili.

I materiali di imballaggio circolari come la plastica PET devono essere parte della soluzione se vogliamo rispettare il Green Deal dell’UE. Ma abbiamo bisogno di un contesto normativo chiaro e lungimirante per realizzare l’economia circolare e salvaguardare la competitività europea.